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Ecobonus - i vantaggi fiscali per il rifacimento dei tuoi impianti
Bonus Fiscali

Ecobonus - i vantaggi fiscali per il rifacimento dei tuoi impianti

Con la nuova Legge di Bilancio il Governo italiano ha confermato una serie di importanti incentivi tra i quali l’Ecobonus, una misura che spetta in diverse percentuali a seconda dei tipi di interventi effettuati e dei costi sostenuti.

L’Ecobonus fa parte di un pacchetto di provvedimenti introdotto qualche anno fa per rilanciare l’economia del Paese e per dare un po’ di respiro si settori maggiormente colpiti dalla crisi.

Che cos’è l’Ecobonus?

L’Ecobonus è la detrazione spettante per gli interventi di riqualificazione energetica degli immobili esistenti. Gli incentivi riconosciuti per i lavori rivolti all’efficienza energetica sono stati introdotti con il Decreto Legge n. 63 del 4 giugno 2013.

Le disposizioni connesse agli interventi ammessi in detrazione fiscale, agli adempimenti e ai limiti di spesa sono indicate nell’art. 14 del Decreto Legge n.63, modificato diverse volte negli anni successivi. Insieme ad altri essenziali bonus, l’ultima manovra ha prorogato l’Ecobonus sino al 31 dicembre 2024.

Interessati dalla misura dell’Ecobonus sono i lavori edili e impiantistici svolti con lo scopo di contenere i consumi energetici. Interventi che consentono comunque non solo il contenimento dei consumi energetici ma anche interessanti risparmi economici o il miglioramento termico degli edifici:

  • installazione di pannelli solari,
  • sostituzione di sistemi di climatizzazione invernale,
  • sostituzione di infissi e finestre,
  • lavori coibentazione,
  • installazione di caldaie a condensazione, etc.

In pratica, in base al tipo di lavoro di riqualificazione energetica e ai costi sostenuti, i contribuenti hanno l’opportunità ricevere indietro parte delle spese: 50%, 65%, 90%.

Detrazione fiscale del 50% e 65%: lavori ammessi all’agevolazione

I lavori ammessi alla detrazione del 65% sono:

  • gli interventi per la riqualificazione globale;
  • gli interventi per coibentare le strutture opache orizzontali e verticali;
  • gli interventi per installare termici collettori solari;
  • gli interventi per installare caldaie a condensazione su ogni unità immobiliare in condominio o su parti comuni condominiali;
  • gli interventi per sostituire parzialmente o totalmente sistemi di climatizzazione invernale con sistemi forniti di aria calda a condensazione;
  • gli interventi per installare scaldaacqua a pompa di calore in sostituzione dei classici scaldaacqua.

Elenco dei lavori ammessi alla detrazione del 50% sono:

  • lavori per sostituire finestre complete di relativi infissi;
  • lavori per installare schermature solari;
  • lavori per installare caldaie a condensazione su unità immobiliari singole con efficienza energetica per riscaldamento uguale o maggiore al 90%.

Infine, per i lavori effettuati su parti condominiali che riguardano gli involucri degli edifici con un’incidenza maggiore al 25% delle superfici disperdenti, la detrazione fiscale arriva fino all’85%.

Soggetti beneficiari e modalità di pagamento

L’agevolazione può essere richiesta da ogni contribuente, anche dai titolari dei redditi di impresa, possessori di immobili interessati da interventi finalizzati ai risparmi energetici.

L’Ecobonus è rivolto anche alla categoria degli incapienti in relazione ai costi sostenuti in privati edifici.
In particolare i contribuenti ammessi sono:

  • titolari di redditi di impresa (società di capitali e di persone, persone fisiche);
  • gli enti privati e pubblici non impegnati in attività commerciali;
  • condomini per i lavori che interessano parti comuni, titolari di diritti reali sugli immobili, soggetti possessori di immobili in comodato, conviventi o familiari che sostengono i costi.

Le detrazioni fiscali sono riconosciute esclusivamente per gli interventi di riqualificazione energetica effettuati su edifici residenziali e unità immobiliari già esistenti.

Sono esclusi dall’agevolazione fiscale i costi sostenuti in corso di costruzione di nuovi immobili.

L’ammissione all’Ecobonus è vincolata anche alla modalità di pagamento con la quale vengono sostenuti i costi. Per i soggetti non titolari di redditi di impresa i costi da detrarre devono essere pagati solamente attraverso bonifici bancari o postali.

Al momento di effettuare i versamenti con bonifici i contribuenti dovranno riportare correttamente la causale, il codice fiscale del fruitore, la partita IVA o il codice fiscale del soggetto al quale è indirizzato il versamento.

I soggetti titolari di redditi di impresa non hanno l’obbligo di pagare le spese attraverso i bonifici bancari o postali purché conservino i documenti necessari per dimostrare i costi sostenuti.

Ecobonus 2022: comunicazione ENEA

Per beneficiare dell’Ecobonus 2023 un essenziale adempimento è rappresentato dall’invio della comunicazione ENEA sui costi sostenuti, da trasmettere entro il termine di novanta gg dalla data in cui sono finiti i lavori.

In ottemperanza all’articolo 6 del DM 6 agosto 2020 e dell’articolo 16 del Decreto Legge 63/2013 e s.m.i., le schede descrittive dei lavori ammessi alla misura bisogna trasmetterle ad ENEA solamente in modalità telematica.

Le informazioni da trasmettere all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile sono:

  • dati anagrafi dei beneficiari;
  • dati relativi agli immobili interessati dai lavori;
  • tipo di lavoro.

Per una corretta e completa compilazione della comunicazione è molto opportuna la consultazione del vademecum per l’Ecobonus, pubblicato dalla stessa Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Un supporto estremamente valido per conoscere bene tutte le notizie e le modalità richieste ai fini di un’esatta e tempestiva trasmissione della comunicazione. Tutte informazioni da reperire preventivamente sui canali ufficiali per non correre il rischio di vedersi rigettare l’istanza.